La domanda che spesso mi viene fatta dalle mie pazienti è se le ecografie possono individuare precocemente tutte le malformazioni del feto oppure no. Facciamo un po’ di chiarezza! L’ecografia è un esame che permette di vedere il feto prima della nascita, sfruttando le onde sonore ad alta frequenza. È un esame assolutamente innocuo per mamma e piccolo. Durante la gravidanza sono principalmente tre le ecografie consigliate:
- la prima ecografia fa fatta entro la 13° settimana di gravidanza. Essa serve per valutare che tutto stia procedendo nel migliore dei modi: si valuta la vitalità del feto, la posizione in utero o fuori, se si trattano di gemelli e infine la data presunta del parto.
- la seconda – invece- fa fatta nel secondo trimestre (detta morfologica) e viene eseguita fra la 19° e la 21° settimana. Durante questo esame si valuta la presenza di anomalie o malformazioni del feto, il liquido amniotico, la crescita e la localizzazione della placenta.
- Quella del 3° trimestre, fatta tra la 30° e la 34° settimana, ha come scopo generale quello di controllare l’accrescimento del piccolo.
Sarà il ginecologico a considerare altre ecografie durante la gravidanza, valutando il singolo caso. Sì, ma con le ecografie quali anomalie o malformazioni si vedono?
L’ecografia è uno strumento indispensabile per individuare alcuni tipi di anomalie, certo è che l’efficacia dell’esame è condizionato dalla presenza di diversi fattori, come ad esempio i fibromi uterini, l’obesità della donna o la riduzione del liquido amniotico, la qualità dello strumento utilizzato e l’abilità del medico. Dunque, esistono anomalie (anche gravi) che l’ecografia non sempre riesce ad individuare. Ad ogni modo, ciò che viene identificato con l’ecografia sono le anomalie e le malformazioni strutturali del feto, infatti l’esame va a valutare: la testa e le strutture del sistema nervoso centrale, le labbra, la colonna vertebrale, gli arti (gambe e braccia), i polmoni, il cuore e i grossi vasi sanguigni, l’addome e la parete addominale, lo stomaco, i reni e la vescica. Le malformazioni del sistema nervoso centrale sono quelle riconosciute più frequentemente in questo modo, seguite da quelle dell’apparato urinario, respiratorio, gastrointestinale, scheletrico e cardiaco. Statisticamente, la morfologica consente di visualizzare l’85% delle malformazioni maggiori.
Esistono, però, altri tipi di esami per identificare eventuali anomalie fetali che non riguardano la struttura come la Sindrome di Down e altre anomalie cromosomiche. Esami più specifici come la villocentesi, il Test combinato, il Tr Test e il NIPT Test, utili nell’individuare precocemente malattie causate da anomalie cromosomiche o alcuni difetti congeniti. Infine, la diagnosi prenatale è importante perché permette di avere tutte le informazioni possibili sul nascituro, consentendo ai futuri genitori di intervenire laddove sia possibile, di avere il tempo di programmare il momento e le modalità dell’assistenza al parto, e di prepararsi anche psicologicamente a ciò che li aspetterà dopo la nascita del proprio piccolo.