Con parto pre-termine (o parto prematuro) si intende un travaglio avvenuto tra la 20° e la 37° settimana di gravidanza. Quando il parto è pretermine, come detto, il neonato ha una maggiore fragilità ed è più a rischio, poiché nascere prima del termine comporta uno sviluppo incompleto degli organi e della loro funzionalità.
Ecco perché è importante conoscere quali sono i fattori di rischio che possono indurre ad un parto prima della fine del periodo della gestazione.
Ci sono delle condizioni di salute della madre che possono in qualche modo favorire un parto prima del termine, tra queste ricordiamo:
- Diabete (pre-diabete, diabete pre-gravidico, diabete gestazionale).
- Ipertensione, preeclampsia.
- Infezioni urinarie, vaginali e quelle sessualmente trasmissibili.
- Gravidanze multiple.
- Trattamenti di procreazione medicalmente assistita.
- Disturbi della coagulazione del sangue.
- Placenta previa, accorciamento del collo dell’utero.
- Malformazioni fetali.
- Eccessivo aumento o perdita di peso prima della gravidanza.
- Esposizione ad inquinanti e caldo estremo.
Per cercare di ridurre al minimo la possibilità di un parto pre-termine è necessario una consulenza pre concepimento su rischi ed eventuali complicanze.
Ad ogni modo, il parto pre-termine può verificarsi spontaneamente nel 75-80%, mentre nel restante 20-25% viene pianificato dai medici se si ritiene che sia più sicuro per il bambino o la madre.
Come viene gestito un parto pre-termine?
Come già accennato, la prevenzione è davvero molto importante per evitare complicazioni durante la gravidanza.
Ogni donna con gravidanza a rischio viene seguita e monitorata costantemente per ridurre ulteriori problemi. Una volta nato, il piccolo viene seguito da un team multidisciplinare di professionisti, il quale si prenderà cura del neonato.
Subito dopo la nascita pretermine, il neonato può avere complicazioni a breve termine: problemi respiratori, cardiaci e neurologici sono i più comuni, ai quali si possono accompagnare problematiche legate al metabolismo, al sistema immunitario, all’apparato gastrointestinale, alla pressione sanguigna.
Se non si interviene adeguatamente, questi problemi possono diventare complicazioni a lungo termine, che si manifestano nel bambino e che possono arrivare fino all’età adulta, accompagnando la persona per tutta la vita.
In questa fase di “recupero” del neonato, è importantissimo il legame tra bimbo e genitori: studi scientifici hanno infatti mostrato come madre e bambino abbiano tempi di recupero più brevi se hanno la possibilità di stare insieme anche solo per qualche tempo.