Chirurgia ginecologica mininvasiva

La chirurgia ginecologica ha un impatto rilevante sulla qualità della vita e sul benessere della popolazione femminile.

In questo contesto, l’innovazione e l’adozione della chirurgia mininvasiva assumono un ruolo a dir poco fondamentale. La maggior parte delle procedure chirurgiche ginecologiche, infatti, può essere eseguita con metodiche mininvasive. Esse hanno un effetto positivo importante sul benessere della donna, sulla riduzione del dolore post chirurgico, sull’eliminazione di lunghe degenze e sull’estetica ed integrità del corpo femminile.

Nell’ambito della chirurgia ginecologica, la chirurgia vaginale consente di trattare numerose patologie della sfera genitale attraverso un approccio mini-invasivo:

• l’isterectomia (asportazione dell’utero)
• correzione dei difetti della statica pelvica (prolasso degli organi pelvici)
• correzione dell’incontinenza urinaria

La chirurgia vaginale assicura numerosi vantaggi rispetto alla tradizionale via addominale laparotomica. Infatti, non richiede necessariamente l’esecuzione dell’anestesia generale. Pertanto, eliminando il trauma chirurgico connesso all’apertura della parete addominale, l’incisione laparotomica è attuabile anche in pazienti ad alto rischio chirurgico ed anestesiologico. Questo significa che può essere eseguita anche in pazienti di età avanzata, pazienti affette da malattie sistemiche debilitanti come diabete e patologie cardiovascolari, nonché pazienti affette da obesità severa.

Per un chirurgo esperto, la chirurgia ginecologica mininvasiva risulta inoltre di rapida esecuzione. Inoltre essa permette un recupero in tempi molto brevi e significativamente inferiore rispetto all’approccio addominale. Si registra una minore incidenza di complicanze intra e post operatorie, emorragiche, infettive. Per tutti questi motivi la degenza ospedaliera è significativamente più breve e il recupero post-operatorio molto più veloce.