Fecondazione in vitro – FIVET: tutto ciò che vuoi sapere (2)

Nell’articolo precedente abbiamo affrontato le prime tre tappe che caratterizzano il viaggio della Fecondazione In Vitro: Studio e preparazione della coppia, Stimolazione ovarica, Raccolta degli ovociti.

Oggi affronteremo la parte più “tecnica”, quella che avviene principalmente in laboratorio, ma che è anche quella più densa di emozioni, e aspettative:

4. Fecondazione in Laboratorio: coltivazione degli ovociti, spermatozoi ed embrioni

5. Trasferimento degli embrioni alla madre

6. Congelamento embrionario

7. Gravidanza

4. Fecondazione in Laboratorio

Nella quarta fase della Fecondazione In Vitro gli ovociti raccolti vengono portati nel Laboratorio di Fivet, dove si preparano per essere inseminati. Allo stesso tempo il seme viene attivato per migliorare e incrementare la sua capacità fecondante. A questo punto, ovociti e spermatozoi si uniscono per diverse ore, in una incubatrice che gli offre condizioni ideali sia per la fertilizzazione che per il loro sviluppo. Fino al giorno successivo non sapremo il numero degli ovociti fecondati, ma la percentuale di fecondazione è del 70%, ragion per cui normalmente si ottengono vari embrioni.

5. Il trasferimento degli embrioni nella Fecondazione In Vitro

La quinta fase della Fecondazione In Vitro include la coltivazione embrionaria, che può durare da due a cinque giorni. Questo ci permette di osservare lo sviluppo degli embrioni per effettuare un’adeguata selezione di quelli che presentano una migliore qualità, lasciando che sia la natura a scartare i più deboli. In generale si può dire che in una coltivazione lunga il numero degli embrioni è inferiore, ma di migliore qualità, rispetto ad una coltivazione corta.

La percentuale d’impianto è la percentuale di embrioni che annidano e si posiziona tra il 50% e il 10% in relazione all’età della donna. Quindi per evitare gravidanze multiple si trasferisce uno, o al massimo due embrioni, e si vitrificano gli altri. Gli embrioni vengono depositati all’interno dell’utero durante una procedura rapida e indolore, seguita da un periodo di riposo.

6. Congelamento embrionario

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Se esistono più embrioni di qualità, quelli non trasferiti vengono crioconservati, ovvero congelati, per permettere trasferimenti futuri. Essi potranno essere utili nel caso in cui non si ottenesse una gravidanza dopo il primo trasferimento e fosse, quindi, necessario ripeterlo; o nel caso in cui la coppia volesse un altro figlio in futuro, senza dover ricominciare dall’inizio tutto il procedimento della Fecondazione In Vitro.

Il fatto di ricevere embrioni non vuol dire rimanere incinta. Sfortunatamente, la percentuale d’impianto nella specie umana non è alta e non tutti i trasferimenti portano ad una gravidanza. Nella maggior parte dei casi non sarà possibile sapere il motivo per il quale gli embrioni non si sono annidati, visto che in natura è molto alto il numero di embrioni che non si impiantano. Attualmente esistono linee di ricerca che studiano questo fenomeno.

Non cerchiamo di ottenere gravidanze multiple, ma solo di ottenere un’alta percentuale di successo del ciclo. Purtroppo non sempre l’embrione si impianta, per questo motivo si trasferiscono al massimo due embrioni: traferire più embrioni non implica un beneficio ma solo un rischio di gravidanze multiple.

7. La gravidanza con la Fecondazione In Vitro

Una volta ottenuta la gravidanza, la sua evoluzione sarà completamente normale, senza bisogno di particolari controlli, eccetto la normale attenzione che viene dedicata alle gravidanze tanto desiderate. D’altra parte, la possibilità di aborti, malformazioni, ecc. è la stessa del resto della popolazione.