Tra le infezioni che possono destare preoccupazione in gravidanza, il citomegalovirus (CMV) è una delle meno conosciute, ma potenzialmente tra le più rilevanti. Nella maggior parte dei casi il CMV è innocuo, ma durante la gestazione può diventare un rischio per il feto, specialmente se si tratta di infezione primaria nelle prime settimane.
Cos’è il citomegalovirus?
Il CMV è un virus appartenente alla famiglia degli Herpesvirus, la stessa di herpes simplex e varicella-zoster. Si trasmette facilmente attraverso saliva, urina, sangue, lacrime e rapporti sessuali. Una volta contratto, il virus resta latente nell’organismo per tutta la vita.
Perché è importante in gravidanza?
Il problema si presenta quando una donna incinta contrae il CMV per la prima volta (infezione primaria). Questo tipo di infezione, soprattutto nel primo trimestre, può superare la barriera placentare e colpire il feto, causando citomegalovirus congenito.
Le possibili conseguenze includono:
- ritardo di crescita intrauterino
- sordità neurosensoriale
- microcefalia
- calcificazioni cerebrali
- disabilità intellettiva
Tuttavia, va sottolineato che non tutte le infezioni portano a complicanze, e molti neonati nati da madri infette sono sani.
Come si diagnostica?
Non esiste uno screening obbligatorio in gravidanza, ma il test per CMV può essere richiesto volontariamente, soprattutto in caso di sintomi sospetti o contatto con soggetti a rischio (ad esempio in presenza di bambini piccoli). La diagnosi si basa su esami sierologici (IgG e IgM) per identificare l’eventuale infezione primaria.
In caso di infezione confermata, possono essere eseguiti test di approfondimento:
– amniocentesi per cercare il DNA virale nel liquido amniotico
– ecografie di secondo livello per monitorare lo sviluppo fetale
Come prevenire il CMV in gravidanza?
Ad oggi non esiste un vaccino contro il CMV. La prevenzione si basa principalmente su alcune norme igieniche, specialmente per le donne a contatto con bambini piccoli (ad esempio, educatrici, mamme con figli al nido):
- Lavare frequentemente le mani, soprattutto dopo il cambio pannolino o il contatto con saliva/urina
- Evitare di condividere posate, bicchieri, spazzolini
- Evitare baci sulla bocca con i bambini
- Disinfettare oggetti potenzialmente contaminati
Il citomegalovirus può essere un rischio sottovalutato in gravidanza, ma con consapevolezza, prevenzione e monitoraggio le complicanze possono essere gestite o evitate.
Parlarne con il proprio ginecologo è fondamentale per decidere se effettuare i test sierologici e per ricevere indicazioni su eventuali precauzioni.