Assumere farmaci durante la gravidanza è spesso associato a preoccupazioni per il possibile rischio sulla salute di mamma e feto. È vero che tutti i farmaci sono in grado di attraversare la placenta raggiungendo il feto, ma è anche vero che sono davvero pochi i farmaci che ne causano malformazioni o ne inibiscono il normale sviluppo. Ovviamente, in caso di malattie come cefalee o influenza, prima di assumere qualsiasi tipo di farmaco è necessario consultare il proprio ginecologo. Lo stesso vale anche per integratori o prodotti naturali acquistati in erboristeria.
Inoltre, l’AIFA (Agenzia italiana del farmaco) consiglia di evitare l’assunzione di medicine in gravidanza come l’ibuprofene o l’acido acetilsalicilico durante il terzo trimestre di gravidanza. Spray nasali o decongestionanti orali, anche in caso di rinite allergica, dovrebbero essere utilizzati con poca frequenza poiché possono interferire con la circolazione del sangue utero-placentare.
Il farmaco più sicuro utilizzato in gravidanza è il paracetamolo: ottimo per dolori temporanei o stati febbrili, ma per un’assunzione per più di tre giorni di terapia si consiglia prima un consulto medico.
E per le malattie croniche o autoimmuni?
Quando si parla di malattie croniche o autoimmuni, come la depressione, malattie psichiatriche, diabete, epilessia, ipertensione o asma, la gravidanza potrebbe essere maggiormente rischiosa in assenza di una terapia. La donna che segue un protocollo non è nella posizione di poter sospendere a cuor leggero la terapia che segue da anni. In questi casi, si consiglia di pianificare la gravidanza-laddove sia possibile- e contestualmente anche una terapia (alternativa o non) con il proprio specialista, comunicandola poi al ginecologo. Infatti, i rischi per il feto dipendono da alcuni principi attivi e dal dosaggio: continuare una terapia con un dosaggio inferiore e con farmaci alternativi riduce-infatti- il rischio per il feto.
Nel primo trimestre di gravidanza, inoltre, è necessaria una maggiore cautela con l’assunzione dei farmaci. Infatti, durante queste settimane si formano gli organi e il feto è molto più sensibile agli effetti dei farmaci. È dimostrato da molte ricerche che l’uso di benzodiazepine (principio attivo comune agli ansiolitici) possono essere causa di aborto proprio nel primo trimestre: tali farmaci vanno assolutamente prescritti valutando il singolo caso e con estrema prudenza.
Massima cautela e confrontarsi sempre prima col proprio medico, ecco il mio consiglio per l’assunzione di medicinali in gravidanza. Per approfondire meglio questo argomento, consiglio una breve brochure dell’AIFA pratica da consultare e da tenere sempre a portata di mano durante la gravidanza: qui il link.