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Partorire senza dolore: l’analgesia epidurale

L’ansia e la paura del dolore legate al parto vengono percepite e gestite in modo differente da ciascuna donna. Molte donne, se ben preparate, riescono a controllare l’ansia e la paura legate al parto e la percezione del dolore durante il travaglio. Per altre donne, invece, il dolore può rappresentare una difficoltà in più e un motivo di ridotta serenità al momento del parto stesso. Oggi, grazie all’analgesia epidurale, è possibile “partorire senza dolore” garantendo a ogni paziente un travaglio sereno e un parto naturale e spontaneo. La futura mamma manterrà inalterate tutte le altre sensibilità e potrà vivere il momento con serenità e piena partecipazione!

Di seguito, affrontiamo i principali dubbi sulla partoanalgesia.

L’ANALGESIA EPIDURALE

È la tecnica più sicura ed efficace per controllare il dolore del travaglio e del parto. Essa determina in pochi minuti la scomparsa del dolore. Tutte le altre sensibilità restano inalterate, compresa quella delle contrazioni uterine che continuano ad essere percepite in modo non doloroso. La partoriente é libera di muoversi e, a seconda della tecnica impiegata, anche di camminare. La forza muscolare non viene diminuita e la partoriente mantiene in pieno la capacità di eseguire gli sforzi espulsivi. Così il parto avviene con la piena partecipazione della futura mamma.

CHE COS’È L’EPIDURALE?

Un medico anestesista esperto in questa tecnica esegue l’analgesia epidurale. Essa prevede l’introduzione, a livello della regione lombare, di un sottilissimo tubicino di plastica (cateterino) che viene posizionato attraverso un ago a circa 4-5 cm sottocute, a livello dello spazio epidurale. Questo spazio é formato dal tessuto grasso adiacente alle fibre nervose che trasmettono il dolore del travaglio. Attraverso il cateterino si somministra la soluzione analgesica. La procedura richiede pochi minuti e non è dolorosa, perché eseguita in anestesia locale. Il cateterino, fissato con un cerotto dietro la schiena, permette alla partoriente qualsiasi movimento. Inoltre, si può rifornire in ogni momento, controllando così il dolore per tutta la durata del travaglio e del parto, senza dover ricorrere ad altre punture.

QUANDO VIENE PRATICATA?

Di solito la partoriente richiede l’analgesia epidurale durante o all’inizio del travaglio, ma essa può essere eseguita solo dopo una valutazione delle condizioni ostetriche da parte del ginecologo. Talvolta anche il ginecologo stesso può richiedere l’analgesia epidurale. Ad esempio in caso di diabete, ipertensione, grave miopia con precedente distacco di retina, l’analgesia epidurale permette una riduzione dei rischi che in questi casi possono essere connessi al parto. Tuttavia, vi sono condizioni ostetriche che si possono verificare durante il travaglio che possono indurre un ritardo nell’esecuzione dell’epidurale.

POSSO RICEVERE UN’EPIDURALE?

La grande maggioranza delle partorienti può ricevere l’analgesia epidurale. Vi sono però alcune condizioni in cui non è possibile eseguirla, come nel caso di gravi malattie emorragiche o in partorienti sottoposte a terapie anticoagulanti. Una visita specialistica con l’anestesista servirà a controllare lo stato di salute della partoriente, a evidenziare gli eventuali problemi personali e a controllare le analisi eseguite in gravidanza. Sebbene la decisione di ricevere un’epidurale si prenda durante il travaglio, la richiesta e il consenso a questa procedura vanno confermati in anticipo, in occasione della visita anestesiologica stessa.

GLI EFFETTI COLLATERALI E LE COMPLICANZE

Se correttamente eseguita l’analgesia epidurale è una tecnica sicura e non ha effetti collaterali spiacevoli. A seconda dei farmaci impiegati si può avere un modesto prurito, di breve durata. In casi rarissimi, se si è verificato qualche problema tecnico accidentale al momento dell’esecuzione dell’analgesia epidurale, può insorgere dopo il parto un mal di testa che può durare qualche giorno. Il problema viene subito individuato al momento dell’esecuzione dell’epidurale e comunicato alla partoriente. Questo tipo di mal di testa è usualmente benigno, transitorio e reversibile, ma può essere tale da interferire con la normale vita della puerpera nei primi giorni del parto. L’anestesista suggerirà per ogni caso il trattamento più efficace, rapido ed opportuno.

ALTRE INFORMAZIONI

Alcune donne temono che l’analgesia epidurale sia una puntura lombare dolorosa. L’epidurale non è una puntura lombare e la sua esecuzione non è dolorosa (si esegue dopo un’anestesia locale).
Altre temono che partorire senza dolore equivalga a partorire in modo non naturale e senza alcuna sensazione. L’epidurale elimina soltanto la componente dolorosa della contrazione uterina, che continua ad essere percepita, lasciando inalterata la sensibilità e lo stimolo a spingere. La forza espulsiva, rimanendo intatta, permette un parto del tutto naturale, non doloroso e meno faticoso.
La futura mamma trascorre quindi con serenità le ore del travaglio accanto alle persone care. In piena coscienza e libera dal dolore, può affrontare gli sforzi espulsivi del parto nelle condizioni migliori e vivere pienamente una delle esperienze più significative della propria vita. Il benessere materno si trasmette al piccolo che sta per nascere (l’epidurale riduce significativamente la morbilità e la mortalità neonatale).

L’ANESTESIA EPIDURALE PER IL PARTO CESAREO

L’anestesia epidurale è fortemente raccomandata per il parto cesareo perché:

  • la mamma può vedere il proprio figlio e tenerlo in braccio fin da subito, durante l’intervento, proprio come avviene nel parto spontaneo;
  • le condizioni del bambino alla nascita sono migliori che con l’anestesia generale;
  • si usa per controllare efficacemente il dolore post-operatorio;
  • permette un allattamento più precoce e una ripresa delle funzioni dell’organismo in tempi più brevi rispetto all’anestesia generale (usualmente fin dal primo giorno dopo l’intervento ci si può alzare, si sospendono le fleboclisi e si ricomincia ad alimentarsi).

Qualche altra informazione utile…

Molte donne si domandano se sia necessario star sveglie e coscienti durante tutto l’intervento per poter vedere il proprio bambino e dubitano di poter mantenere un adeguato controllo emotivo. Ecco perché durante l’operazione si pone un telo sterile tra il campo operatorio e la partoriente, nascondendo le procedure chirurgiche. A richiesta, o qualora l’anestesista lo ritenga, si può ricevere un calmante per vivere più serenamente l’intervento, dopo aver abbracciato il bambino. Nel caso di parto cesareo, i farmaci somministrati con l’epidurale differiscono completamente da quelli previsti per una analgesia durante il travaglio. Si tratta, infatti, di un’anestesia che permette di affrontare un intervento chirurgico. Pertanto anche le sensazioni della partoriente saranno differenti. Quella più comune è la perdita di sensibilità al dolore e al tatto dal seno in giù, anche se talvolta può rimanere la sensazione di essere toccati o di spinta, al momento della nascita del bambino.

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3 commenti su “Partorire senza dolore: l’analgesia epidurale”

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