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Pregoressia nelle donne in gravidanza

Il 15 Marzo ricorre la Giornata Nazionale Del Fiocchetto Lilla, un’iniziativa che nasce per sensibilizzare, far riflettere e conoscere meglio i  Disturbi Alimentari (DCA, disturbi del Comportamento Alimentare). Per approfondire quali sono nel dettaglio, consiglio di leggere un mio precedente articolo. Qui, invece, voglio soffermarmi su un disturbo alimentare ancora troppo poco conosciuto ma che riguarda – purtroppo – molte donne: la pregoressia.

Che cos’è la pregoressia

Il termine deriva dall’unione di due parole inglesi “pregnancy” e “anorexia” (gravidanza e anoressia). È un disturbo del comportamento alimentare delle donne incinta, le quali tendono a percepire in modo distorto la propria immagine e di conseguenza controllano in modo ossessivo la propria alimentazione. Così facendo, però, mettono a rischio la propria salute e quella del feto.

Tale patologia si presenta già nelle prime settimane della gravidanza e colpisce le donne con una maggiore tendenza a voler controllare il proprio il peso. Infatti, spesso sono donne che hanno avuto precedenti disturbi alimentari, come l’anoressia o la bulimia.

Ma non è sempre così, la pregoressia può svilupparsi anche in donne senza una diagnosi pregressa di disturbi alimentari, in donne fragili ed insicure che non riescono ad accettare il cambiamento del proprio corpo e vivere la gravidanza con serenità.

Le donne che soffrono di pregoressia affermano di vivere una forte angoscia dalla possibilità dell’aumento di peso e dal cambiamento fisico, tanto da volerli contrastare a tutti i costi.

Quali sono i sintomi?

Come accennato nel paragrafo precedente, le donne che sviluppano tale patologia hanno:

  • Difficoltà nell’accettare che il proprio corpo cambi
  • Distacco emotivo nei confronti della gravidanza e del piccolo in arrivo
  • Controllo assoluto delle calorie ingerite durante il giorno
  • Volontà di mangiare da sole e non in presenza di altre persone

Vien da sé che la pregoressia è un problema gravissimo, che va risolto quanto prima.

Infatti, un’errata alimentazione in gravidanza può comportare diverse conseguenze fisiche e anche psicologiche. Il primo problema che si riscontra è quello della malnutrizione della donna, poi il diabete gestazionale, anemia ed ipertensione.

In alcuni casi, può portare anche all’aborto spontaneo o incapacità di creare un legame affettivo con il neonato.

Come intervenire nei casi di pregoressia

Le donne che soffrono di pregoressia difficilmente sono consapevoli del problema che hanno. Il medico di famiglia o il ginecologo di riferimento aiutano la donna durante tutta la durata della gravidanza, tenendo sotto controllo la salute fisica della gestante e del bambino. In tutti i casi, è sempre consigliato anche il sostegno di un nutrizionista.

Poiché tale patologia è di natura psicologica, è necessario iniziare subito un percorso di psicoterapia, al fine di prendere innanzitutto coscienza del problema e migliorare poi la percezione del proprio corpo, riconoscere i propri stati d’animo e creare un legame con la nuova vita che sta crescendo dentro di sé.   

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