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aborto e benzodiazepine

Rischio aborto e benzodiazepine nel primo trimestre

Gli studi sull’assunzione di ansiolitici a base di benzodiazepine in gravidanza (soprattutto nel primo trimestre) hanno confermato che questi aumentano il rischio di aborto spontaneo.

Secondo tale studio, pubblicato su Jama Psychiatry, l’uso delle benzodiazepine più utilizzate- infatti- è risultato associato a un aumento del rischio di aborto spontaneo durante la gravidanza: su 3.067.122 gravidanze, 136.134 (4,4%) si sono concluse- appunto- con un aborto spontaneo.

Rischio di aborto e benzodiazepine

Dai dati emersi da questo studio risulta evidente- quindi- una netta correlazione fra l’assunzione di benzodiazepine e un aumento del numero di aborti spontanei e parti pre- termine; al contrario non esistono dati a sufficienza per collegare tale sostanza alle malformazione congenite. Di conseguenza, ad oggi non è possibile affermare con certezza che le benzodiazepine abbiano anche un effetto teratogeno, ovvero che siano in grado di provocare malformazioni al feto.

Le benzodiazepine sono da evitare in gravidanza?

Molti medici prescrivono ansiolitici alle donne incinte per aiutarle ad affrontare l’ansia e l’insonnia, sintomi molto comuni in gravidanza. Appare evidente che, alla luce di questi studi, occorre fare un’accurata valutazione del singolo caso prima di prescrivere benzodiazepine alla paziente. È pur vero che l’ansia della gestante influisce comunque sulla gravidanza, ma resta il fatto che le benzodiazepine possono attraversare la barriera placentare, dunque possono interferire con lo sviluppo del feto ed essere molto più dannose per la salute di mamma e bambino. Ecco perché questi farmaci vanno prescritti con molta cautela alle donne in gravidanza.

Senza ombra di dubbio possono esserci dei casi in cui è consigliabile, se non necessario, prescrivere farmaci a base di benzodiazepine alla paziente: ad esempio quando la donna ha una patologia psichiatrica. Ma è bene ricordare che le benzodiazepine andrebbero sempre somministrate sotto controllo medico costante e dopo aver fatto un’attenta valutazione di rischi/benefici per mamma e bambino.

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