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riserva ovarica

La riserva ovarica

Molte donne in cerca di una gravidanza che tarda ad arrivare s’imbattono nella questione della “riserva ovarica bassa“. In quest’articolo proviamo a far maggior chiarezza su questo argomento.

Sempre più spesso le donne sono costrette a posticipare la maternità per motivi personali, lavorativi o familiari, dimenticando che la riserva ovarica diminuisce con l’avanzare dell’età.

La riserva ovarica indica il numero e la qualità degli ovociti contenuti nelle ovaie. Man mano che essa si riduce, aumentano le difficoltà all’ora del concepimento naturale e i possibili fallimenti con le tecniche di riproduzione assistita.

La riserva ovarica in una donna è ciò che marcherà il suo futuro riproduttivo. Limitata ma misurabile, ci indica la quantità di ovuli di cui dispone una donna, la loro qualità e cosa possiamo aspettarci da un trattamento di riproduzione assistita.

Per gli specialisti in tecniche di Procreazione Medicalmente Assistita, è sempre una sfida molto specifica realizzare un corretto trattamento nelle pazienti colpite da questa patologia.

Nel nostro Centro di Fecondazione Assistita CFA mettiamo a disposizione delle nostre pazienti trattamenti innovativi e soprattutto personalizzati per affrontare il problema:

  • analisi di laboratorio all’avanguardia
  • ecografie ginecologiche 4D per lo studio vascolare uterino
  • previsione dei marcatori genetici
  • studi di biologia molecolare e genetica
  • ed altre prove utili che ci aiutano a prendere importanti decisioni

L’obiettivo è ottenere la migliore risposta ovarica e la migliore recettività endometriale, in base ai bisogni di ciascuna donna.

Questi trattamenti innovativi – basati su una preparazione previa e una stimolazione ovarica corta con nuove combinazioni di farmaci (non sempre iniezioni) – ci stanno garantendo risultati incoraggianti in molte pazienti che altrimenti sarebbero dovute ricorrere alla donazione di ovociti.

2 commenti su “La riserva ovarica”

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