L’utero retroverso è una condizione particolare che interessa circa il 20% delle donne. Essa si verifica quando l’utero, anziché essere voltato verso addome e vescica, è inclinato all’indietro e si appoggia sul retto e la colonna vertebrale. Probabilmente questa è la più nota tra le anomalie uterine, ma non è la sola… e siamo così certi che si tratti di una “malformazione uterina? Scopriamolo insieme…
Le malformazioni uterine sono anomalie dell’organo che generalmente hanno natura congenita. Infatti, esse possono generarsi già nel grembo materno, durante il processo di embriogenesi (ossia le prime otto settimane di gestazione), a causa di alterazioni nello sviluppo dei condotti di Müller. In questa fase, infatti, nel feto di sesso femminile inizia a prendere forma l’utero grazie alla fusione dei due Dotti Mulleriani che, scendendo dai reni alla vulva, si avvicinano progressivamente fino a fondersi. Se lo sviluppo avviene correttamente si formerà un’unica vagina e un unico utero, con due tube e due ovaie. Al contrario, alterazioni di questo processo comporteranno delle malformazioni uterine.
Sintomi
Raramente le malformazioni uterine presentano dei sintomi come dismenorrea (forti dolori mestruali), mestruazioni irregolari, sindrome premestruale con fitte intense al basso ventre, frequenti infezioni alle vie urinarie. Più spesso, invece, i sintomi di un’anomalia uterina si manifestano solo quando la donna cerca una gravidanza:
- difficoltà a rimanere incinta
- fallimento d’impianto
- aborti spontanei
- malposizioni fetali
Conseguenze
Generalmente le malformazioni uterine non causano problemi significativi ma:
- nel 3% dei casi possono causare infertilità parziale o totale
- il 13% delle donne che vivono aborti spontanei ripetuti presenta una malformazione all’utero
- il 20-25% dei casi di infertilità sono accompagnati da un utero affetto da patologie
Ecco perché è importante che una donna, qualora presenti uno o più dei sintomi accennati sopra, svolga gli opportuni esami (generalmente un’ecografia transvaginale, 2D o 3D). Soprattutto se è alla ricerca di una gravidanza!
E l’utero retroverso?
L’utero retroverso NON è una malformazione uterina, in quanto non riguarda la morfologia e la funzionalità dell’utero, ma solo la sua posizione che, tra l’altro, può tornare corretta dopo una gravidanza! Si tratta di una posizione funzionale e non patologica che può essere presente nella donna sin dalla nascita, o essere dovuta a cause diverse:
- parto o gravidanza
- indebolimento dei legami pelvici
- aderenze pelviche
- endometriosi
Molte donne non si accorgono nemmeno di avere un utero retroverso perché non avvertono alcun sintomo; in altri casi si manifestano:
- dismenorrea
- dolore durante i rapporti
- dolori nella zona pelvica e lombare
- incontinenza o ritenzione
- infezioni alle vie urinarie
Sebbene l’utero retroverso non rappresenti una patologia e non necessiti di alcun trattamento, può essere il caso di approfondirne le cause se la coppia desidera intraprendere il percorso della Fecondazione Assistita. Infatti una malposizione dell’utero potrebbe ostacolare l’inseminazione artificiale; o addirittura l’utero retroverso potrebbe rivelarsi la conseguenza di patologie pelviche che possono essere loro stesse la causa dell’infertilità della donna.
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Articolo molto interessante
Grazie Pina,
sono davvero felice che l’abbia trovato utile.