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infertilità maschile

Infertilità maschile

Quando si parla di infertilità spesso si pensa che il problema riguardi la donna, il suo livello di riserva ovarica o la sua età. Ma, invece, nel 50% dei casi di infertilità di coppia, il problema è “anche” maschile; e nel 20% dei casi la responsabilità è “esclusivamente” dell’infertilità maschile.

Soprattutto negli ultimi anni, si assiste a una sempre maggior incidenza di infertilità maschile. Basti pensare che i dati Istat continuano a segnalare il declino demografico in Italia, con un meno 30% di nati negli ultimi dieci anni; che il numero medio degli spermatozoi negli uomini si è dimezzato negli ultimi 50 anni; che il volume dei testicoli si è progressivamente ridotto al punto che i parametri medi sono già stati rivisti al ribasso (Fonte: ANSA); e che un paziente su dieci, in Italia, è ormai infertile.

Le cause dell’infertilità maschile

Le cause di questa progressiva evoluzione dell’infertilità maschile sono ancora poco chiare, ma vanno certamente anche ascritte a: 

  • cambio degli stili di vita (alimentazione, attività fisica, etc.)
  • presenza di inquinanti ambientali
  • e cambiamento climatico! Ebbene sì, anche questo potrebbe avere una responsabilità importante!

In occasione della Cop26, la XXVI Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici del 2021, gli esperti della Società Italiana di Andrologia (Sia) hanno lanciato un allarme.

Il ruolo del cambiamento climatico

L’aumento della temperatura, secondo gli andrologi, può danneggiare l‘apparato riproduttivo maschile – e quindi accrescere l’infertilità maschile – in maniera molto più incisiva rispetto a quello femminile.

Come dichiarato da Alessandro Palmieri, presidente Sia e professore di Urologia Università Federico II di Napoli, “Alcuni studi su farfalle e coleotteri mostrano che l’aumento delle temperature sta contribuendo all’estinzione di alcune specie perché l’apparato riproduttivo maschile è molto sensibile al caldo. In alcuni casi, la produzione di spermatozoi è stata vista calare di tre quarti e la capacità di fecondazione è crollata. Per di più gli effetti negativi si tramandano anche sulla prole, che risulta meno fertile”.

Pertanto si è dimostrato che, in alcune specie animali, un incremento di un grado delle temperature esterne può aumentare l’infertilità maschile. Gli esperti temono che questo stia avvenendo anche per l’uomo. Infatti, è ormai accertato che un’esposizione frequente alle alte temperature, come quella a cui sono esposti i cuochi o i saldatori, può contribuire alla infertilità maschile poiché – come sottolinea Fabrizio Palumbo, responsabile scientifico della Sia – l’aumento di un grado della temperatura ambientale accresce di 0,1 C° la temperatura scrotale, potendo compromettere la fertilità.

Dunque l’aumento dell’infertilità maschile pare ormai un dato di fatto, ma non possiamo più incolpare solo il fumo, i contaminanti chimici, o le infezioni sessuali, secondo la Sia: occorre prendere consapevolezza che anche i cambiamenti climatici hanno una responsabilità. I sospetti di un effetto decisamente negativo da parte del cambiamento climatico sulla fertilità sono ormai quasi una certezza anche per la nostra specie.

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2 commenti su “Infertilità maschile”

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