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Disturbi alimentari e salute ginecologica

Il 15 Marzo ricorre la Giornata Nazionale Del Fiocchetto Lilla, un’iniziativa che nasce per sensibilizzare, far riflettere e conoscere meglio i Disturbi Alimentari (DCA, disturbi del Comportamento Alimentare).

Si tratta di gravi patologie che determinano, nella persone che ne è affetta, un rapporto distorto con cibo, peso e propria immagine corporea. I disturbi alimentari colpiscono soprattutto la popolazione femminile, addirittura nel 96% dei casi e, oltre a compromettere la salute generale, possono avere gravi conseguenze sulla fertilità e la salute ginecologica della donna.

Disturbi Alimentari e ginecologia

Molte problematiche ginecologiche – come irregolarità mestruali, amenorrea, vaginiti da Candida e da Escherichia Coli – derivano da una cattiva alimentazione. Anche la comparsa di HPV può essere condizionata da una alimentazione poco bilanciata e incompleta, a causa dell’abbassamento delle difese immunitarie. Infine, anche l’infertilità può essere la conseguenza di disturbi alimentari: si stima che circa il 12% dei casi di infertilità femminile sia dovuta a problemi legati al peso (sovrappeso o sottopeso) e che i disturbi alimentari siano i principali responsabili di squilibri ovulatori che interferiscono con la gravidanza. Le carenze nutrizionali, infatti, sono spesso all’origine di alterazioni a carico di ipotalamo e ipofisi che influenzano il rilascio delle gonadotropine (FSH ed LH), ormoni indispensabili per la funzionalità delle ovaie (e dei testicoli).

Proviamo a conoscere meglio i principali Disturbi Alimentari e come possono condizionare la salute ginecologica di una donna:

Disturbi alimentari: Anoressia

Tra i più noti disturbi alimentari c’è ovviamente l’anoressia. Essa si manifesta con il rifiuto del cibo e una preoccupazione estrema per il peso, legati alla forte paura di ingrassare (anche in presenza di evidente sottopeso).

Quando l’indice di massa corporea è inferiore a 17,5 sopravviene l’amenorrea (assenza del ciclo). L’organismo cerca di risparmiare al massimo le sue energie e, in assenza di nutrienti, non riesce a far maturare l’ovulo: il ciclo ovulatorio si interrompe del tutto. Spesso la normale funzione ovarica non si ristabilisce con il recupero di peso, ma diversi mesi dopo. Addirittura, se l’anoressia si protrae a lungo, il funzionamento delle ovaie può essere compromesso e non recuperabile naturalmente. 

A tal proposito, uno studio condotto dai ricercatori del King College e della University College di Londra ha evidenziato che il 39,5% delle donne che hanno sofferto di disturbi alimentari impiegano oltre sei mesi in più delle altre per ottenere una gravidanza. Inoltre, le pazienti con trascorsi di anoressia, hanno bisogno di ricorrere a tecniche di procreazione assistita nel doppio dei casi rispetto alla popolazione generale.

Disturbi alimentari: Bulimia

La bulimia si manifesta con una voracità esagerata (e patologica) nel mangiare, seguita da sensi di colpa e comportamenti di “neutralizzazione” di quanto ingerito, come vomito o periodi di digiuno e sottonutrizione, finalizzati a “bilanciare” l’apporto calorico delle “mangiate” precedenti. Anche nel caso di questo disturbo alimentare l’alimentazione scorretta può causare carenza di sostanze nutritive fondamentali e, quindi, irregolarità del ciclo ovulatorio e conseguenze sulla fertilità.

Disturbi alimentari: Bigoressia

La bigoressia si manifesta con una continua e ossessiva preoccupazione circa la propria massa muscolare, considerata sempre “inferiore” a quella desiderata. Questo disturbo colpisce principalmente gli uomini ma, recentemente, sta crescendo molto la percentuale di donne che ne è affetta. La patologia determina un’ossessione per il proprio fisico, che spesso induce a seguire diete iperproteiche e ad assumere anabolizzanti.

Le principali conseguenze per chi soffre di questo disturbo alimentare sono insufficienza renale ed epatica, ma anche squilibri che possono portare all’infertilità. Infatti l’eccesso di attività sportiva e un’alimentazione sbilanciata possono compromettere la capacità di concepire, così come l’assunzione di anabolizzanti che possono provocare atrofia testicolare negli uomini e amenorrea nelle donne.

e infine: Ortoressia

Sebbene non sia presente all’interno del DSM-5, il Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali – si sta sempre più diffondendo l’ortoressia: un’ossessione verso l’alimentazione sana e verso il controllo delle calorie assunte. Questo disturbo alimentare si traduce spesso in una condizione di malnutrizione che il paziente non sospetta minimamente (poiché convinto di seguire un regime alimentare sanissimo), causata generalmente dall’eliminazione di intere categorie di alimenti (come i grassi).

Infatti, la dieta di questi pazienti spesso non si fonda su reali conoscenze nutrizionali ma piuttosto su convinzioni personali o diffuse che possono determinare gravi carenze nutrizionali, dando origine a squilibri nella spermatogenesi o nella funzione ovarica.

Ecco perché il ginecologo, constatando alcuni dei sintomi che abbiamo elencato, può avere una funzione fondamentale nel riconoscere precocemente uno di questi disturbi alimentari e aiutare la paziente ad affrontare il problema, ricercando un giusto supporto interdisciplinare e pluriprofessionale.

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2 commenti su “Disturbi alimentari e salute ginecologica”

  1. Pingback: Amenorrea: cause, sintomi, prevenzione e trattamento - Rocco falotico

  2. Pingback: Pregoressia nelle donne in gravidanza - Rocco falotico

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