La diagnosi di infertilità giunge al termine di un iter diagnostico ben eseguito, con l’individuazione di una causa. Nel 15% dei casi la causa è sconosciuta e, in campo medico, si definisce idiopatica. Ciò non significa che la causa non esista (altrimenti, dopo un anno di rapporti non protetti il bimbo sarebbe arrivato…), piuttosto vuol dire che i presidi diagnostici a nostra disposizione non ci consentono di individuare la causa ma, talvolta, solo di ipotizzarla.
Se, a questo punto, la proposta terapeutica è quella di eseguire una fecondazione assistita, spesso per la coppia si apre un nuovo “mondo”. Paure, ansie e interrogativi nascono nei futuri genitori che richiedono, da parte del medico, uno sforzo empatico e di accoglienza fondamentale.
La fecondazione in vitro
La fecondazione in vitro deve essere intesa come un percorso. Purtroppo ad ogni tentativo non corrisponde un successo ma una “probabilità” di successo che è inversamente proporzionale all’età. Una donna al di sotto dei 34 anni ha circa il 40% di possibilità di restare incinta per ogni tentativo effettuato e questa percentuale decresce all’aumentare dell’età.
Donne oltre i 42 anni hanno circa il 10% di possibilità di avere una gravidanza, per ogni tentativo di fecondazione assistita.
Questi numeri, questa incertezza, determina un carico emotivo enorme per la coppia. Questo carico deve essere gestito con il proprio medico, in una logica di “squadra” che persegue un unico obiettivo: insieme per realizzare il sogno.
La fecondazione assistita e il sogno della gravidanza
La freddezza di questi numeri si scontra con un grande desiderio che, come unico scopo, persegue l’amore: la voglia di avere una “famiglia”. Ma purtroppo sappiamo che quando entrano in gioco i sentimenti, in qualunque campo, si apre anche la via della speculazione. Si creano opportunità di espressione per la componente più triste e misera della natura umana. In questo caso, la cosa più semplice e immediata per approfittare dei sentimenti delle persone è alimentarne le aspettative con false promesse, falsi numeri percentuali.
In questi 30 di professione ho incontrato tante coppie che, illuse nelle proprie aspettative, sono giunte alla mia attenzione profondamente provate psicologicamente. Tuttavia con ognuna di esse abbiamo intrapreso un percorso all’insegna della consapevolezza, trasparenza e comprensione. Questo, a prescindere dai numerosi risultati positivi ottenuti, ha consentito loro di vivere un’esperienza emozionante e serena.
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