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Il “giudicare”

Questo blog, esattamente come i miei profili social, è nato dal mio desiderio di dare un supporto di conoscenza e di chiarimento su alcune tematiche che coinvolgono la sfera femminile e di coppia dal punto di vista ginecologico.

La medicina coinvolge sempre, in maniera imprenscindibile, la sfera dei sentimenti e dell’anima. E noi medici siamo chiamati a rispettare e curare questo fondamentale aspetto della nostra professione. Ecco perché ho sempre avuto profondo rispetto delle pazienti che affidano, nelle mie mani, la propria salute fisica e di conseguenza anche psicologica.

Aver letto dei commenti “sgradevoli”, anche se in verità molto pochi, su alcune tematiche affrontate ha determinato in me amarezza e, allo stesso tempo, la volontà di scrivere delle mie considerazioni su chi emette facili sentenze e giudizi esulando, questa volta (o forse no?), dalle tematiche da me trattate.

La tendenza a giudicare le persone, deve portare a comprendere il perché si giudica e soprattutto in che modo si può giudicare: la maggior parte di noi può giudicare solo il comportamento, perché solo il comportamento è accessibile, ma giudicare la persona è difficile, perché la persona, la sua anima, è nascosta dietro il suo agire. La persona è un mistero.

Si può giudicare l’azione ma non giudicare l’essere e l’azione è irrilevante. Pertanto un giudizio sull’essere attraverso l’azione non sarà mai corretto.

Ad esempio, a volte accade che un uomo sorrida pur essendo triste. Quell’azione, presente sul suo volto, non lo è in profondità perché dentro di sé, lo stesso uomo, potrebbe essere triste e potrebbe sorridere solo per non mostrare la sua tristezza a nessuno. Perché mai dovrebbe esporre le sue ferite a tutti? Perché farlo? È una cosa imbarazzante ed egli potrebbe scegliere di sorridere pur se in cuor suo sta piangendo.

Impariamo a non giudicare. Impariamo a diventare sempre più consapevoli della privacy dell’essere: ogni essere all’interno della sua anima è così privato che non c’è modo di penetrarlo. Persino quando si ama, qualcosa nell’essenza più intima resta privata; quella è la dignità dell’essere umano; quello è il significato del dire che l’uomo ha un’anima; anima indica ciò che non potrà mai diventare pubblico, qualcosa che rimarrà sempre profonda, persa in qualche mistero.

Spero che queste parole facciano riflettere chi ha preteso di giudicare e stigmatizzare eventuali comportamenti, desideri e orientamenti, soprattutto sulle mie pagine che, al contrario, hanno l’unico obiettivo di accogliere, supportare e trasmettere informazioni e messaggi utili, relativi alla salute delle donne e delle coppie.

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