Nel corpo umano risiedono milioni di microorganismi. Il loro insieme viene definito MICROBIOTA. Tali microrganismi, in condizioni di integrità del sistema immunitario, non sono dannosi per l’organismo. La popolazione microbiotica del corpo umano è concentrata soprattutto nel tratto intestinale, ma anche il tratto riproduttivo femminile sembra averne una molto attiva: il microbioma vaginale e uterino.
Recentemente lo studio della popolazione microbiotica dell’organismo avviene mediante la METAGENOMICA. Ossia la ricerca del patrimonio genetico di tali microorganismi. Quest’approccio consente di rilevare la presenza/assenza di materiale microbico, anche se non ci offre indicazioni sulla vitalità di esso.
Cos’è il Microbioma Vaginale
Lo studio del Microbioma Vaginale (vaginal microbiome -VMB) mediante analisi genetica ha dimostrato che la vagina non è sterile. Il VMB risulta essere un importante fattore di protezione da batteri, funghi e virus patogeni. Inoltre, in assenza di sintomi, determina una corretta funzionalità dell’apparato riproduttivo. Un esempio sono i LACTOBACILLI che, presenti in donne sane in età riproduttiva, inibiscono la crescita di batteri, virus e funghi patogeni, mediante l’abbassamento del pH vaginale attraverso la produzione di ACIDO LATTICO.
Il VMB è fortemente correlato alla fase del ciclo mestruale e danneggiato dall’abitudine al fumo.
Microbioma Vaginale e infertilità?
Lo studio del Microbioma Vaginale e del Microbioma Endouterino (Microbioma Endometriale), ossia lo studio dell’insieme di genomi dei microrganismi che colonizzano la vagina e l’endometrio, è oggi analizzato e posto in relazione all’infertilità femminile. Una alterazione del Microbioma Cervico-Vaginale si sta riscontrando soprattutto nei casi di infertilità idiopatica (quelle in cui non si riesce ad evidenziare una causa determinante). In questi casi la sua composizione risulta essere simile a quella riscontrata nelle vaginosi batteriche. Ossia vi è un aumento della colonizzazione dei batteri anaerobi, come ATOPOBIUM, PREVOTELLA, VEILLONELLA, UREAPLASMA E ESCHERICHIA COLI.
Inoltre, una particolare correlazione sembra esserci tra presenza del batterio ATOPOBIUM VAGINAE nel microbioma vaginale ed insuccesso della fecondazione in vitro (IVF). Anche una minor presenza percentuale dei LACTOBACILLI INERS e CRISPATUS, a favore del LACTOBACILLO GASSERI, pare possa determinare una situazione sfavorevole alla gravidanza.
Particolarmente significativa si sta rilevando la presenza di alterazioni del Microbioma Endometriale. L’endometrio è quel tessuto che, sviluppandosi tra un ciclo mestruale e l’altro, si prepara ad accogliere l’embrione. Alterazioni del suo Microbioma risultano spesso correlate a ripetuti fallimenti di impianto nelle fecondazioni in vitro, così come in donne con aborti ripetuti.
Microbioma Vaginale ed Endometrite Cronica?
Alterazioni dell’equilibrio della flora lactobacillare dell’endometrio possono determinare DISBIOSI o la presenza di batteri con sviluppo di ENDOMETRITE CRONICA (CE). La CE è una infiammazione persistente del rivestimento endometriale. Essa è causata dall’infezione delle mucose uterine, principalmente provocata da agenti patogeni batterici. La CE spesso è asintomatica e non evidenziabile ai controlli ecografici o con altri metodi diagnostici (isteroscopia, istologia, coltura microbica). Si stima che circa il 39% delle donne infertili sia affetta da CE, fino al 60% di donne con aborti ricorrenti e al 66% di donne con ripetuti fallimenti di impianto.
Rilevare alterazioni del Microbioma Vaginale ed Endometriale è un presidio diagnostico dell’infertilità ormai fondamentale. Infatti, conoscere la presenza di DISBIOSI o di batteri causanti ENDOMETRITE CRONICA consente di mettere in atto opportuni presidi terapeutici. Essi saranno finalizzati a curare tale patologia e, cosa fondamentale, a creare i presupposti per una miglior riuscita delle tecniche di fecondazione in vitro.
Bisogna specificare che la valutazione metagenomica del Microbioma è un esame complementare della coltura microbica. Tali presidi diagnostici si integrano in quanto si valuta che, causa la particolare localizzazione, tra il 20 ed il 60% dei batteri non può essere coltivato. Le procedure di valutazione genomica si effettuano mediante amplificazione e sequenziamento del DNA con tecnica denominata NEXT GENERATION SEQUENCY (NGS).
Complimenti per l’articolo.
Quali potrebbero essere dei probiotici da utilizzare per favorire la fertilità ?
Grazie e cordiali saluti
Buongiorno Lorenzo,
sono felice che abbia apprezzato il mio articolo.
In genere io consiglio come probiotici quelli della SOLGAR (ad esempio, Biodophilus compresse).
Mi auguro che continuerà a seguire i miei contenuti, a presto!
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