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Programmare una gravidanza

Programmare una gravidanza: perché e come farlo

Molte coppie preferiscono programmare una gravidanza, magari dopo aver trovato un equilibrio tra lavoro e vita privata, oppure dopo aver riorganizzato le risorse economiche e la casa.

Giacché si cerca sempre più spesso la pianificazione, è utile approfittare di questa tendenza per adottare sin da subito sane abitudini ed accortezze che non danneggiano la salute del feto.

Prima di concepire, si consiglia un controllo e una consulenza preconcezionale per prepararsi alla gravidanza nel migliore dei modi, evitando abitudini sbagliate, e soprattutto avere la conferma della salute dei futuri mamma e papà. La fase preconcezionale è essenziale- infatti- per la salute del bimbo e della madre, perché normalmente la donna si accorge di una gravidanza soltanto quando l’embrione ha già 2/3 settimane di sviluppo rendendo difficile un intervento tempestivo.

Come programmare una gravidanza step by step

Con periodo preconcezionale si intendono i 3-6 mesi prima della gravidanza, durante i quali è necessario apportare cambiamenti nello stile di vita della coppia: eliminare fumo ed alcol, limitare l’uso della caffeina, seguire un’alimentazione sana ed equilibrata, e consultare il proprio ginecologo.

  • Questo è il momento giusto per la donna di programmare una visita con il ginecologo, il quale valuta la salute dell’apparato riproduttivo tenendo conto della storia clinica della paziente. Dopo aver effettuato una visita di controllo con ecografia e pap-test, consiglia una serie di test ematici per confermare l’assenza di alcuni fattori che possono interferire con la fertilità o con la crescita sana del feto.
  • Il test più importante è il TORCH-test – (acronimo di toxoplasmosi, rosolia, citomegalovirus e herpes virus)- che verifica la presenza di anticorpi per alcune malattie esantematiche, virali o da protozoi che possono provocare malformazioni fetali ed aborto.
  • Ad entrambi i partner– invece- possono essere richiesti test per l’HIV, l’Epatite B e C e l’identificazione del gruppo sanguigno e verificare i marcatori associati alla sifilide.
  • Se la storia familiare lo richiede, allora si consigliano anche i test legati alle malattie genetiche (come la fibrosi cistica, la talassemia, l’anemia falciforme…) per verificare si è portatori sani oppure no. Tali malattie, infatti, possono essere trasmesse al feto oppure possono determinare complicazioni durante la gravidanza.
  • La donna deve iniziare ad assumere l’acido folico, in quanto riduce il rischio di difetti del tubo neurale come la spina bifida. È importante iniziare l’assunzione di acido folico un mese prima dai rapporti non protetti, durante tutto il periodo preconcezionale e almeno nel primo trimestre di gravidanza.
  • Le donne che soffrono di malattie croniche come il diabete, l’ipertensione, i disturbi della tiroide o del cuore hanno bisogno di maggiori accortezze nel programmare una gravidanza. In questi casi è molto importante consultare uno specialista prima di iniziare ad avere rapporti non protetti, in modo da conoscere in anticipo un’eventuale terapia da seguire.

Se la gravidanza non arriva dopo un anno di tentativi (che diventano 6 mesi per le donne over 35) è essenziale contattare uno specialista della fertilità, il quale saprà approfondire il quadro clinico della coppia e proporre una soluzione adeguata. In alcuni casi può essere necessario intraprendere un percorso di PMA (Procreazione Medicalmente Assistita).

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