Spesso ho sottolineato l’importanza di uno stile di vita sano ed equilibrato per preservare la fertilità. Oggi, approfittando della Giornata Mondiale Senza Tabacco, voglio ricordare – ancora una volta – lo stretto rapporto che esiste tra fumo e fertilità.
L’abitudine al fumo, per la quale l’Europa conserva il triste primato, rappresenta uno dei maggiori problemi mondiali di salute pubblica ed è uno dei maggiori fattori di rischio nello sviluppo di patologie respiratorie, cardiovascolari e neoplastiche. Ma il fumo ha effetti negativi anche in altri ambiti, meno conosciuti ma ugualmente compromettenti, come quello riproduttivo.
Come influisce il fumo sulla fertilità?
Secondo quanto affermato dal Ministero della Salute, “circa il 13% dell’infertilità femminile può essere causata dal fumo, che inoltre aumenta il numero di aborti, di gravidanze extrauterine, e anticipa la comparsa della menopausa.
Numerosi studi condotti su pazienti sottoposte a tecniche di procreazione assistita (PMA) dimostrano nelle donne fumatrici più bassi tassi di successo.
Nel maschio fumatore, molti parametri del liquido seminale risultano alterati in correlazione negativa con il numero di sigarette. Nell’uomo il fumo di sigaretta riduce la motilità e altera la morfologia degli spermatozoi, interagisce inoltre con le ghiandole accessorie maschili modificando la loro secrezione.
Infine, le sostanze tossiche presenti nel fumo di sigaretta sono in grado danneggiare la cromatina e il DNA degli spermatozoi in misura direttamente proporzionale al numero di sigarette fumate.
Anche i cannabinoidi possono interferire con l’impianto degli embrioni e la motilità degli spermatozoi.”
Insomma il fumo risulta essere molto dannoso per la fertilità sia femminile che maschile e il rischio a esso associato aumenta in funzione di quante sigarette si fumano e del numero di anni dai quali si fuma.
Lo studio
Nel 2006 l’American Society for Reproductive Medicine (ASRM) pubblicava un rapporto sul fumo e l’infertilità, successivamente riconfermato nel 2012 e nel 2018, che mostra gli effetti del fumo sia sulla salute riproduttiva femminile che maschile.
Infatti, la combustione del tabacco di sigaretta produce circa 4000 sostanze, molte delle quali nocive alle cellule riproduttive maschili e femminili. Ad esempio il monossido di carbonio, il benzopirene, il cadmio e la nicotina, che sono maggiormente coinvolti nel danno alla fertilità umana.
Fumo e fertilità nelle donne
Lo studio ha dimostrato che nelle donne fumatrici:
- si ha una riduzione della riserva follicolare ovarica
- sono necessarie dosi più elevate di farmaci per stimolare l’ovaio in corso di PMA, così come maggiori cicli di fecondazione in vitro per poter concepire
- i livelli estrogenici al picco sono più bassi rispetto alle donne non fumatrici
- il recupero degli ovociti è meno efficiente
- si registra un maggior numero di cicli di fecondazione annullati e un tasso di impianto più basso (quindi una percentuale di successo più bassa)
- maggior possibilità di complicanze, come parto il pretermine, l’aborto tardivo e la gravidanza ectopica
Fumo e fertilità negli uomini
Per quanto riguarda gli uomini, il report ha evidenziato che le principali conseguenze riproduttive maschili del fumo sono:
- una riduzione della densità dello sperma, della motilità degli spermatozoi, della loro concentrazione
- possibili alterazioni della morfologia e danni al loro materiale genetico (DNA).
Gli spermatozoi che subiscono danni nella struttura e/o nella funzione – oltre a compromettere i processi di fecondazione – possono influenzare anche la futura vitalità dell’embrione, che potrà avere problemi nello sviluppo e determinare un aborto spontaneo.
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